giovedì 16 agosto 2012

Sixth Day - St. Louis - Meckhé


11/8/2012


St. Louis - Meckhé

L'inizio di quello che dovrebbe essere l'ultimo giorno di viaggio ci riserva una brutta sorpresa, dopo aver dormito in una ex-voliera sopra il tetto di un modesto residence a Nouakchot Niccolò è bloccato da un'infezione gastrointestinale che sconvolge i piani iniziali. 

Breve consulto, Niccolò cede il posto di guidatore e il gruppo riesce a partire alla volta di Rosso, porto fluviale che rappresenta l'unica via di accesso per il Senegal, l'imprevisto mattutino però rischia di stravolgere i piani dato l'avvicinarsi dell'orario di chiusura dell'imbarco sui battelli. Le macchine viaggiano veloci tra dune di sabbia arancione e posti di blocco frequenti ma riescono comunque ad arrivare in tempo a destinazione: i cancelli chiusi ci mettono un po' di apprensione ma "interagendo con la popolazione" riusciamo a salire a bordo. 

Traversata breve ma intensa, la chiatta porta insieme ad autovetture anche bambini del posto, venditori ambulanti ed animali; il ponte di carico non viene alzato durante il tragitto e il rischio di perdere una macchina nel fiume non è escluso. Attracchiamo sulla costa senegalese, ci affrettiamo a scendere dal battello e troviamo uno spettacolo che avevamo visto solo al cinema: una strada sterrata sovraffollata dove gli odori si mischiano come le persone che la calpestano. 

Mancano 3 ore alla meta finale ma non avevamo fatto i conti con la corruzione della burocrazia senegalese: un ragazzo si propone come guida per aiutarci ed il risultato è un'attesa snervante in un ufficio fatiscente che culmina con un viaggio verso St. Louis dove alloggia un fantomatico colonnello che avrebbe dovuto risolvere i nostri problemi legati ad un visto mancante. 

Dopo un'ora di macchina arriviamo in città, un insediamento sul mare estremamente vivace dove troviamo la persona che ci hanno indicato, uomo imponente che in effetti può aiutarci per la modica cifra di 260.000 cfa che in euro corrispondono a 360 euro. 

Paura di non passare i posti di blocco, fiducia in eccesso e troppa voglia di arrivare ci spingono ad accettare l'offerta nonostante la richiesta sembrasse molto strana; chiudiamo gli sportelli, montiamo sulle jeep molto più leggeri e partiamo alla volta di Meckhè quando ormai il sole è calato e affrontare l'ultimo tratto di viaggio, di notte rappresenta l'ennesimo rischio da correre. 

Ultimo tratto di strada, guidatori stanchi ma 140 km sono troppo pochi per mollare, fari alti, strade strette e tir che ci corrono tanto vicini da asportarci uno specchietto non ci consentono distrazioni. Federica e Serena ci aspettano a destinazione, le radio-trasmittenti si scambiano messaggi di incoraggiamento per rimanere svegli, cartello: Meckhè 40km, non ci sembra vero. Conto alla rovescia, metro dopo metro, villaggio dopo villaggio, entriamo in città, svolta a destra, dritto tra "case" in lamiera, gira in quel passaggio stretto e… siamo arrivati: gioia, stanchezza e orgoglio ci riempiono il cuore e gli occhi, siamo arrivati alla fine del viaggio e all'inizio di un'avventura incredibile che vivremo in questo mese. 



Photo by Ivan Marianelli

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