Assonnati e pieni di sabbia a causa della sera prima ci svegliamo con lentezza.
L’appuntamento a Meckhè viene spostato al giorno dopo e di conseguenza la partenza da St.Louis ritarda di qualche ora.
Il tempo passa, e noi giriamo per la città finendo di vedere gli ultimi angoli nascosti che ci erano sfuggiti, ciascuno seguendo la strada, i colori e l’atmosfera che più lo affascina.
La mattinata finisce, ponendoci il dubbio se andare a pagare le camere o andare a pranzo con gli ultimi CFA disponibili; scegliamo senza tanta difficoltà il pranzo. Fermandoci in un ristorante che ancora non avevamo visto, notiamo un menù ricchissimo e la curiosità ci porta verso piatti come “calamari al ginger” e “pesce grigliato all’arancia”. Eccezionali.
La lentezza africana a cui pensavamo di essere abituati ci trova nuovamente impreparati quando andiamo in direzione dell’albergo a pagare le camere; finalmente, piano piano, riusciamo a partire.
Usciti da St.Louis, corrompiamo il primo poliziotto di tutto il Senegal e ripartiamo dopo una stretta di mano, un sorriso, l’assicurazione scaduta (definita un “dettaglio” trascurabile) e 5000 CFA di meno.
A parte il posto di blocco e qualche automobilista spericolato arriviamo a Meckhè, quando ormai il sole non c’è più.
Un po’ come tornare a casa.
St. Louis - Uscendo dalla città
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