Meritato riposo dopo l’odissea del giorno precedente, alle 12.00 ci siamo presentati nella hall dell’albergo, dove, dopo animata discussione riguardo al pagamento dell’albergo (una ladrata!!!) e delle bottiglie d’acqua più care dell’universo (7 euro per 3 bottiglie!) siamo stati prelevati da Diop.
Trapiantati a casa di suo fratello siamo stati allietati da un tardivo ma gustosissimo pranzo a base di riso, pesce e verdure stufate in abbondante salsa di pomodoro (thièboudieune).
Dopodichè, Lorenzo e Jack si sono occupati dell’operazione affitto macchina (conclusasi dopo 4 ore di traffico e amici di amici di amici che sostenevano di possedere una macchina, per poi finire a rivolgerci ad un concessionario). Melania e Caterina si sono invece concentrate sull’esplorazione errabonda del luogo, concentratasi su pasticcerie e attori di strada.
L’arrivo a Meckhè è avvenuto alle 02.00 am, dopo un ingorgo mastodontico all’uscita da Dakar nel quale abbiamo però potuto ammirare il folklore locale, dove venditori ambulanti di OGNI genere allietavano l’attesa in coda, regolata da leggi valide solo nel Far West…
Finalmente arrivati, ora cominciano i giochi.
Dakar - vista albergo
Dakar - Preparazione del pesce per il Thièboudieune
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